Il giallo e’ risolto: nella chiesa di Santa Maria Assunta ad Arrone (TR) c’e’ un Caravaggio.
Per anni la questione dell’attribuzione del dipinto la Cena in Emmaus, custodito nella Chiesa di Arrone, piccolo borgo a pochi chilometri da Terni, è stata oggetto di studi e dichiarazioni contrastanti da parte di critici di fama internazionale. Per Pier Paolo Cicchini il quadro infatti è da attribuire a Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino, perché pare fosse figlio di un fabbricante di spade, uno dei maggiori caravaggisti del tempo. Per il critico quindi, nonostante si tratti di una pregiatissima opera, le ombre e la luce del Caravaggio sono tutt’altra cosa. E per anni la questione sembra chiusa.
Ma ecco che inaspettatamente, grazie alla caparbietà nelle ricerche dello storico d’arte Alvaro Caponi che, volendo rimanere fedele alla propria tesi per la quale il quadro invece sia da attribuire al Caravaggio, ecco quindi che spunta un documento. Nell’archivio vescovile di Spoleto, il Caponi ritrova un foglio a firma del Vescovo di Spoleto Lascaris, nel quale vi è scritto: “durante la visita pastorale del 30 Ottobre 1712 nella chiesa di Santa Maria Assunta di Arrone, il vescovo Carlo Giacinto Lascaris (1653-1727, ndr) dell’ordine dei frati predicatori domenicani, afferma che sull’altare maggiore della chiesa è presente, oltre alle reliquie della Santissima Croce, anche la Cena in Emmaus dipinta da Michelangelo da Caravaggio”. Grande è la soddisfazione e l’orgoglio di un’intera comunità e del sindaco Fabio Di Gioia, che accolgono la notizia del ritrovamento del documento.
Finalmente il giallo è risolto e si pone così il tassello definitivo per l’attribuzione certa del dipinto: ad Arrone c’è un quando di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.